La pornografia della morte di Geoffrey Gorer

Con l’articolo La Pornografia della morte, l’antropologo inglese Geoffrey Gorer, registrava un drastico cambiamento culturale della società inglese.

Oscenità e Pudore


L’artciolo comparso nell’Ecounter nell’ottobre del 1955, apre le riflessioni sulla decenza.
La decenza, per l’antropologo inglese Gorer, appartiene a tutte le culture, anche molto diverse tra loro.
In tutte le società, infatti, ci sono parole, comportamenti e nomi che se affrontati in pubblico generano disagio, imbarazzo, turbamento o riso.
I principali argomenti che rientrano in questi tabù sono ascrivibili alla sfera sessuale, nutrizionale e escrementizia.
Se l’oscenità è presente dappertutto, la pornografia è invece una produzione che si registra esclusivamente nelle società altamente alfabetizzate.
Maggiore è il senso del pudore e maggiore è la produzione di pornografia.

Tra Vittorianesimo e 1950: nasce la pornografi della morte

Geoffrey Gorer analizza le differenze tra la società di epoca Vittoriana e la società inglese del primo Novecento.
Nel XIX sec. la nascita e la copula erano argomenti tabù, mentre era argomento accettato e quotidiano la morte e il morire.
Della morte si faceva esperienza quotidiana e soprattutto la morte naturale era considerato un evento importante. Nella letteratura di quegli anni, erano molto diffuse in letteratura le descrizioni di scene sul letto di morte. Queste scene erano esperienze condivise, adatte anche i bambini e ritenuti momenti di formazione individuale e crescita personale, insegnamento e edificazione.
I rituali funebri avevano non solo lo scopo di porgere gli omaggi al defunto ma anche di dimostrare la potenza e la ricchezza di una famiglia. Erano momenti sociali di rappresentanza.

Nel XX secolo, invece, cambiano i modi di percepire alcuni elementi. La sessualità diviene argomento più accettato e nominabile mentre tutto ciò che riguarda la morte naturale viene via via reso innominabile, nascosto e osceno.
La descrizione di scene sul letto di morte scompare dalla produzione letteraria: questo momento non è più esperienza condivisa e viene celato ai più piccoli.
Occuparsi di morte e decomposizione inizia a essere percepito come malsano, morboso e disgustoso.

Ma perché questo drastico cambiamento?

Geoffrey Gorer nel suo La pornografia della morte, indica tre principali elementi che hanno causato questo mutamento culturale.
Il primo è la secolarizzazione: con lo sgretolarsi delle credenze religiose e spirituali, la morte perde interesse.
Il secondo elemento causa del cambiamento sono stati i progressi della medicina e della sanità che hanno reso insolita la morte naturale.
Il terzo elemento è il drastico aumento delle morti violente che sempre più generano interesse e fantasia.

La morte naturale viene paragonata da Gorer al sesso all’interno di un rapporto stabile tra coniugi. Entrambi questi elementi perdono interesse da parte del pubblico e creano una povertà di linguaggio per quanto riguarda l’amore e il dolore.
Diversamente la morte violenta, come il sesso fuori da vincoli stabili matrimoniali, acquista interesse, suscita fantasia e va a alimentare la pornografia.

La pornografia della morte di Geoffrey Gorer - testi di tanatologia | Parliamo di Morte
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parliamo di morte mathias mocci il progettoMathias

è nato a Cagliari (1988).
Si è laureato in Storia, critica e organizzazione delle arti e dello spettacolo all’Università di Parma con una tesi sulla tanatologia e la morte nell’età contemporanea. Si è poi specializzato con un Corso di Alta formazione in Cinema documentario e sperimentale presso l’Università di Parma e la Cineteca di Bologna Oggi si occupa di videomaking e cultura dell’immagine audiovisiva, digital communication e studio e diffusione di tematiche legate alla tanatologia e alla cultura gotica.
Ha fondato il progetto online Parliamo di morte.
Collabora con Il Rumore del Lutto.
È fondatore con Martina Massarente del progetto Gotico Digitale.

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