Breve storia della morte

Con Breve storia della morte, William M. Spellman ci illustra i cambiamenti di pensiero della storia umana per ciò che riguarda la morte e il morire.

L’approccio storico

L’approccio storico per poter riflettere sulla morte è sicuramente uno dei più stimolanti che ci aiuta ad aprire i nostri orizzonti e a fornirci punti di vista nuovi.

Questo è quello che fa William M. Spellman nel suo Breve storia della morte, edito in Italia da Bollati Boringhieri.

Spellman si inserisce, così, in una lunga tradizione di pubblicazioni storiche legate alla morte. Ma lo fa concentrandosi sul pensiero, sul racconto mitologico e filosofico che, nelle varie epoche, hanno caratterizzato la riflessione sulla morte.

Nella storia dell’uomo, come è stata pensata la morte ci aiuta a capire come veniva interpretata la vita. E questi pensieri e immagini sono nate e cresciute in base a esigenze sociali e politiche legate al periodo di riferimento.

I tre approcci alla morte

Fin dall’introduzione, lo storico delinea tre principali approcci al pensiero tanatologico legate al genere umano.

Il primo è il pensiero materialista, che nega qualsiasi vita ultraterrena e concepisce la morte come fine di tutto.

Il secondo è quello agnostico che, non avendo prove inconfutabili di una possibile vita ultraterrena, non la nega né la garantisce.

L’ultimo è quello religioso, filosofico e mitologico che vede nella morte un’inizio altro, l’ingresso a un nuovo viaggio.

Spellman ci riporta tutte le varie riflessioni intellettuali e religiose che nella storia hanno accompagnato la riflessione sulla morte, fornendoci l’eterogeneità di pensieri che sono giunte fino a noi.

La contemporaneità della morte

L’ultima parte di Breve storia della morte di William M. Spellman si concentra sull’età contemporanea e i suoi problemi legati all’occultamento della morte, alla vecchiaia sempre più lunga e alle nuove frontiere a cui l’uomo non ha ancora saputo dare risposta.

Breve storia della morte: libro di tanatologia | Parliamo di Morte |
Il video online sul canale Parliamo di morte.

parliamo di morte mathias mocci il progettoMathias

è nato a Cagliari (1988).
Si è laureato in Storia, critica e organizzazione delle arti e dello spettacolo all’Università di Parma con una tesi sulla tanatologia e la morte nell’età contemporanea. Si è poi specializzato con un Corso di Alta formazione in Cinema documentario e sperimentale presso l’Università di Parma e la Cineteca di Bologna Oggi si occupa di videomaking e cultura dell’immagine audiovisiva, digital communication e studio e diffusione di tematiche legate alla tanatologia e alla cultura gotica.
Ha fondato il progetto online Parliamo di morte.
Collabora con Il Rumore del Lutto.
È fondatore con Martina Massarente del progetto Gotico Digitale.

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