Tutta la tanatologia contemporanea pone l’accento sulla diversità e le difficoltà della morte nel presente rispetto a quello che avveniva in passato.
Nel corso del XX sec. si è assistito a un importante cambiamento del modo in cui la società si è rapportata con la morte e il morire.
Un passato mitico? La morte ieri
Attenzione però: mitizzare il passato come l’età dell’oro è fuorviante e poco realistico. Infatti, la morte ha sempre suscitato, in tutte le culture, paura, dolore, incertezza. Proprio per queste emozioni scaturite da questo incerto momento della vita, l’umanità ha costruito rituali e racconti.
Le simbologie che ruotano intorno alla morte e al morire servivano proprio per accompagnare l’uomo nell’affrontare la propria morte e quella dei suoi simili. In questo le società passate erano state capaci di creare tutta una serie di rituali che fornivano dei validi strumenti per affrontare il morire e elaborare il lutto.
Facendo rientrare la morte all’interno di un racconto simbolico valido e condiviso collettivamente, l’individuo si sentiva meno solo!
Un drastico cambiamento
Nel corso del XX sec. molte cose sono cambiate.
Gli sconvolgimenti delle due guerre mondiali, infatti, hanno ridisegnato il mondo cambiando organizzazione sociale, politica e culturale.
Questo ha comportato lo sgretolamento di quei racconti e di tutti i rituali che avevano fornito supporto all’individuo per affrontare la morte e il morire.
La morte e il morire sono state investite da tabù e relegate nell’ombra perché non funzionali al racconto che la nuova società occidentale ha costruito su se stessa.
Studiare il passato e il presente della morte e del morire, ci aiuta a comprendere cosa è stato perso, cosa ancora sopravvive e cosa è importante ricostruire.
Di questi cambiamenti ne parleremo nel dettaglio, citando anche testi fondamentali della tanatologia contemporanea, nei prossimi video e nei prossimi post.
Mathias
è nato a Cagliari (1988).
Si è laureato in Storia, critica e organizzazione delle arti e dello spettacolo all’Università di Parma con una tesi sulla tanatologia e la morte nell’età contemporanea. Si è poi specializzato con un Corso di Alta formazione in Cinema documentario e sperimentale presso l’Università di Parma e la Cineteca di Bologna Oggi si occupa di videomaking e cultura dell’immagine audiovisiva, digital communication e studio e diffusione di tematiche legate alla tanatologia e alla cultura gotica.
Ha fondato il progetto online Parliamo di morte.
Collabora con Il Rumore del Lutto.
È fondatore con Martina Massarente del progetto Gotico Digitale.
