La morte ieri e oggi

Si è tenuto presso l’Iscom di Parma il seminario Il passaggio dalla vita alla morte tra passato rituale e futuro digitale, inserito all’interno della rassegna Il Rumore del Lutto. L’incontro è stato un momento di riflessione per fare il punto della situazione per la formazione nelle attività legate al fine vita e di nuovi comportamenti per il sostegno dei dolenti.

Il periodo dell’invenzione

Maria Angela Gelati (tanatologa, formatrice, autrice e organizzatrice de Il Rumore del Lutto) ha sottolineato il fatto che ci troviamo nel periodo dell’invenzione. Contrariamente al passato ricco di rituali e usi legati alla morte, oggi, con la disgregazione degli stessi, ci troviamo davanti a una contemporaneità in cui bisogna quasi ripartire da zero. La formazione qualificata di operatori di agenzia funebre, assistenti, personali medici, facilitatori può essere un’importante punto di inizio per ricominciare a normalizzare la morte e le emozioni legate a essa.

Attraverso la multidisciplinarietà ci si può avvicinare alla morte creando momenti di condivisione e di confronto.

L’impresario funebre ieri e oggi

Andrea Cavallaro, operatore funebre e autore del libro Quel che resta è l’amore, ha raccontato la sua esperienza e l’inevitabile cambiamento e trasformazione che l’impresario funebre deve compiere per rispondere alle domande contemporanee.

Da un passato in cui la figura del becchino era legata esclusivamente al seppellimento e la famiglia del defunto partecipava attivamente nella preparazione del morto, oggi le onoranze funebri hanno un ruolo primario nella gestione del morto e nell’organizzazione del funerale e devono ripartire dal rapporto con i dolenti.

Quindi, vi è necessità di formazione per creare una nuova figura che sia capace di aiutare e supportare i dolenti durante la prima fase dell’elaborazione del lutto.

Per approfondire il tema leggi il post dedicato al lutto e all’impresa funebre che puoi raggiungere CLICCANDO QUI.

L’importanza dei gruppi di mutuo aiuto

Alessandra Terzi, operatrice funebre e facilitatrice di un gruppo di mutuo soccorso, ha raccontato l’importanza della condivisione per l’elaborazione del lutto. Per questo, il gruppo di mutuo soccorso è l’occasione per costruire relazioni umane nuove basate sulla condivisione del lutto ma non solo.

Creare luoghi in cui le persone possono esprimere le proprie emozioni, e raccontare la propria esperienza confrontandosi con chi ha avuto esperienze simili, aiuta a diminuire l’angoscia e la solitudine.

Mondo fisico e mondo digitale

Alma Chiavarini, formatrice e facilitatrice gruppi Lidap, e Marianna Martini, psicoterapeuta, hanno riflettuto sulle nuove frontiere che pone il mondo digitale. Infatti, se l’efficacia dei gruppi AMA e di mutuo soccorso è stata riscontrata nel mondo fisico, ancora incerta è la validità degli stessi all’interno del web.

Indubbiamente il web offre molte opportunità, ma elimina il calore umano e la vicinanza fisica che sono fondamentali in incontri di questo tipo. Inoltre, la comunicazione tramite rete internet è facilmente allontanabile, distaccata e non sempre sicura.

Il mondo digitale apre nuove frontiere per la condivisione del lutto e sviluppa nuovi comportamenti che è giusto conoscere e analizzare per avere un quadro ben definito sulla situazione attuale.

La strada e ancora lunga, ma solo attraverso la formazione e l’istruzione riusciremo a conoscere la morte e vivere meglio la vita.

parliamo di morte mathias mocci il progettoMathias

è nato a Cagliari (1988).
Si è laureato in Storia, critica e organizzazione delle arti e dello spettacolo all’Università di Parma con una tesi sulla tanatologia e la morte nell’età contemporanea. Si è poi specializzato con un Corso di Alta formazione in Cinema documentario e sperimentale presso l’Università di Parma e la Cineteca di Bologna Oggi si occupa di videomaking e cultura dell’immagine audiovisiva, digital communication e studio e diffusione di tematiche legate alla tanatologia e alla cultura gotica.
Ha fondato il progetto online Parliamo di morte.
Collabora con Il Rumore del Lutto.
È fondatore con Martina Massarente del progetto Gotico Digitale.

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